9 de novembro de 2007

Raquel Gomes em Roma

Os últimos trabalhos de Raquel Gomes, escultora natural de Aveiro (Portugal), estão expostos na Galeria Art Container, em Roma, e na Feira de Arte Contemporânea de Lisboa (Galeria minimal, Porto).
Veja o que se vai dizendo em Itália sobre a exposição "Intimidades" na Art Container:

http://www.teknemedia.net/fiere/dettaglio_news.html?newsId=25771 #
http://www.teknemedia.net/magazine/plaid/dettail.html?mId=3338
http://www.undo.net/cgi-bin/undo/pressrelease/pressrelease.pl?id=1192722268
http://www.capitoloprimo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3620
http://guide.dada.net/creativita/interventi/2007/10/310612.shtml
http://www.galeriasete.com/index.php?option=com_content&task=view&id=121&Itemid=33&lang=en

Fica aqui o que diz Vittoria Scicchitano data: 25.10.2007:

Raquel Gomes, Container di Roma

caixa_de_intimidades iii

inoxferro_e_couro, 14x37x24cm

La prima personale italiana di Raquel Gomes presso la galleria Container in collaborazione con la Minimal di Porto, è una singolare rappresentazione e interpretazione dell’universo femminile. Un’esposizione che privilegia la descrizione di genere dando particolare rilievo al fenomeno costume, sia in senso letterale che figurato. Questa predilezione avviene sempre in correlazione con quello che potremmo definire un galateo comportamentale che richiama la tradizione portoghese attraverso accostamenti di immagini e parole in lingua inglese che a loro volta rendono esplicita la specificità e la singolarità dell’immagine.Originaria di Aveiro, diplomata presso la Facoltà di Belle Arti di Porto, Raquel Gomes spazia tra l’antico e il moderno adottando tecniche tradizionali quali il ricamo (lavoro manuale: pizzo e uncinetto resi attraverso filo di cotone intessuto con acciaio inossidabile e ferro oppure semplicemente delle maglie metalliche) – eredità di una tradizione matriarcale – e la duplice valenza della sua opera che si situa al confine tra disegno e scultura.Nella molteplicità del suo repertorio gareggiano corpetti, scarpe, guanti, orecchini, boccette di profumo, bauli, bustini, spazzole, il tutto trasfigurato dai disegni a china e completato da indicazioni che suonano a noi contemporanei come ricche di ironia e contemporaneamente di affettato buonsenso. Tuttavia quelle che possiamo definire le note a margine dell’opera di Raquel Gomes assecondano in realtà uno scopo ben preciso: questi oggetti sono assunti come simbolo di un galateo e di un’educazione del genere femminile in un contesto sociale dove la donna ha un ruolo spesso predefinito e deve seguire regole comportamentali dettate dalla tradizione e dall’educazione.La mostra dunque celebra l’essenza sociale e intima della donna, esaltando la femminilità attraverso la sua assenza, evocandola attraverso i richiami simbolici della sua unicità. Non donna come corpo dunque, ma come paesaggio intimistico.La mostra si articola esponendo una serie di valigette in pelle contenenti tre varianti dello stesso oggetto – colli e maniche di camicia (due con bottoni medi e grandi e gli altri con cerniera) – realizzati con maglie metalliche d’acciaio. La fattura tradisce la costrizione - colli stretti e soffocanti – a cui la donna si sottopone per apparire algida e raffinata.L’opera centrale “Madame Bovary” (130x220 cm), china e gomma lacca su tela, evoca un’eroina romanzesca che ha dato nome a una condizione femminile esistenziale – il bovarismo – e ha ispirato a dismisura, proliferando nella musica, nella letteratura, nell’arte in genere. Un vestito austero che parla di una donna che veste con gusto ma che tradisce una malinconia intima vissuta nella propria quotidianità, ed ecco che compare al di sotto del dipinto l’invito al gusto e alla compostezza nel vestire – “She will also remember that to dress consistently and tastefully is one of the duties she owes to society”.


Madame Bovary. China e gomma lacca su tela 2007 130x 220 cm Courtesy, Container Roma

La ricercatezza del particolare prosegue nella rappresentazione di oggetti apparentemente banali ma con una valenza significativa: colletti, una spazzola, biancheria intima, un bustino, una scarpa, degli orecchini, una boccetta di profumo, un copriabito, un ombrello, una valigetta. Tutti accompagnati da una didascalia. Così se i colletti suggeriscono quale tono di voce adottare in società “talking a low, quite tone, but never in a whisper”, la spazzola ci rammenta che igiene e bellezza si equivalgono “cleanliness is health, and health is beauty”. Gli indumenti intimi ricordano di mantenere la giusta distanza dal proprio interlocutore apparendo sempre composte “do not sit too close to your companion in conversation, and avoid any appearance of wishing secrecy”; mentre le regole del ballo sono richiamate da un bustino – “A gentleman in waltzing with a young lady must never encircle her waist until the dance actually commences”.Di seguito poi l’artista associa la scarpa a una corretta andatura “A lady should avoid walking very rapidly. It is very ungraceful and unbecoming”, mentre i gioielli –nella fattispecie degli orecchini - non dovrebbero essere indossati di giorno – “Jewelry, hair ornaments and light silk dresses are not permissibile for morning wear”. La toeletta di una donna prevede profumi ricercati ma gradevoli – “Perfumes to be tolerable must be of the most recherché kind”.E’ inoltre auspicabile indossare guanti per proteggere le mani –“Gloves must be worn out of doors, and even indoors as much as possibile”. Il cappotto evoca uno stile deciso nei confronti di uno sconosciuto “No lady may accept courtesy from a strange gentlemen, but must decline it firmly but politely”. Atra indicazione correlata a un copriabito: “Stopping to stare in the shop-windows is against the rules of strict etiquette”. E’ inoltre buona norma che un gentiluomo si presti a reggere qualsiasi oggetto appartenente alla dama: annotazione associata a un ombrello.La mostra “Intimidades” evidenzia come l’immaginario di Raquel Gomes trasformi un mondo a sé – quello femminile – dalle tante usuali e sfruttate tematiche – in forme ornamentali ma simbolicamente arricchite da una storicità fatta di parole e tradizione che regalano alle sue rappresentazioni un sapore antico congiunto a una originale sperimentazione nell’uso dei materiali.

21 comentários:

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leggere l'intero blog, pretty good

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Anónimo disse...

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